Mori Santo Stefano
Eccellenza

A tu per tu con mister Zoller in vista della prima finale

Si avvicina la prima finale di Coppa Italia 2015/2016. Domenica prossima, fra le storiche mura dello stadio “Quercia” di Rovereto, il Mori Santo Stefano affronterà il Trento, capolista del campionato di Promozione Trentina. Dopo il bel successo con il Valle Aurina, che ha permesso ai tricolori di andare in letargo a quota 22 punti, abbiamo incontrato Davide Zoller, al terzo anno sulla panchina moriana. Qualcuno dice già che potrebbe essere l'ultimo, ma il tecnico brentegano non si scompone più di tanto.
“Quella con gli altoatesini è stata senza dubbio una vittoria molto importante per finire bene l'anno e mantenere qualche punto di vantaggio sulla zona salvezza. Era l'obiettivo minimo che la società ci chiedeva. Potremo così iniziare il nuovo anno più serenamente e lanciare qualche giovane senza l'assillo del risultato. Innegabile che la nostra prima parte di stagione sia stata sotto le aspettative, ma avevo messo tutti in guardia in estate. Dopo una retrocessione, specialmente dalla serie D, è stata dura per quasi tutte le realtà regionali. In ogni caso non ho nulla da rimproverare alla squadra, anzi ringrazio tutti i giocatori per l'impegno e l'abnegazione dimostrata anche in condizioni fisiche precarie. Mi assumo in toto tutte le responsabilità”.

Davide Zoller, il tecnico brentegano sta guidando per la terza stagione consecutiva la prima squadra del Mori Santo Stefano
Davide Zoller, il tecnico brentegano sta guidando per la terza stagione consecutiva la prima squadra del Mori Santo Stefano

Si è parlato di panchina in pericolo, soprattutto dopo il ko interno contro l'Alense...
“Quando le cose vanno male è chiaro, normale e giusto che sia sempre l'allenatore il primo a finire sul banco degli imputati. Giustamente sportivi e tifosi tricolori si aspettavano qualcosa di più, ma forse a Mori in questi ultimi due anni qualcuno si è “fatto” il palato troppo fine con quattro finali di Coppa Italia e la vittoria dell'Eccellenza. Accetto le critiche che motivano ed aiutano a crescere. Infortuni e fortuna non sono state dalla nostra parte. Qualche giocatore ha reso meno del previsto ed il tecnico ha commesso diversi sbagli. Ed ecco che i conti tornano di fronte a squadre, e sodalizi, molto attrezzati. Chi è dentro la società e la squadra, però, sa certamente fare delle valutazioni più pertinenti sul nostro rendimento. E per fortuna, a Mori, il nome del tecnico non si decide nel bar della piazza. Giusto rispondere di quanto si è fatto, ma tutto sommato non siamo così lontani dalla “medie” fatte registrare negli anni passati. Compito nostro, nel nuovo anno, provare a trovare una posizione stabile nella colonna "sinistra" della classifica”.

La Juniores Elite viaggia a gonfie vele e non potrà che essere, dopo le partenze di Sega e Holler, un nuovo “polmone” della prima squadra già nel girone di ritorno...
“Prima riusciremo a trovare una collocazione più tranquilla in graduatoria e prima potrà iniziare il rinnovamento della prima squadra. Alcuni ragazzi di proprietà della società giocano già con continuità nel massimo torneo regionale. Questi giovani, che stanno facendo davvero bene sotto la guida di Federico Diener, potranno e dovranno essere il nuovo “cuore” della rosa in Eccellenza, indipendentemente da chi la guiderà in futuro".

Domenica arriva il Trento in terra lagarina. Sarà durissima fra assenze pesanti ed una rosa, quella aquilotta, ampiamente da categoria superiore...
“Fra infortuni e squalifiche, purtroppo, ci mancheranno otto-nove titolari, però questo non vuole essere un alibi. Serve essere realistici e onesti senza attaccarsi a scuse di sorta. Per questo Mori sarebbe stata dura pure al gran completo contro un Trento che non ha niente a che fare con la nostra Promozione e gioca un ottimo calcio disponendo di un tecnico e una rosa di giocatori dotati di grandissime qualità. Siamo molto orgogliosi di aver raggiunto questa doppia finale (quella regionale andrà in scena a Laives nella giornata sabato 19 dicembre 2015) e cercheremo di onorarla al meglio delle nostre possibilità. Peccato non poterla affrontare con tutti i nostri "vecchi", ma per i giovani andrà vista, e vissuta, come un premio per gli sforzi, la costanza e l'impegno mostrati ogni settimana in allenamento. Tutto il resto sono chiacchiere che contano poco”.

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