Mori Santo Stefano
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Presentazione della società Mori Santo Stefano

Articolo a cura di Cristiano Moiola

- L’Adige - Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige

MORI – Non è stata una semplice presentazione, ma un vero e proprio abbraccio della comunità alla sua realtà sportiva più rappresentativa. Ieri sera, venerdì 12 settembre, piazza Cal di Ponte si è trasformata in un grande palcoscenico all’aperto, gremito di atleti, famiglie, dirigenti e tifosi.
A colpire è stato soprattutto il colpo d’occhio: centinaia di giovani in divisa, dai più piccoli delle giovanili fino alla prima squadra che milita in Eccellenza, hanno sfilato sul palco assieme agli allenatori, ai volontari e a tutto quel mondo che da decenni tiene viva la società. Un flusso continuo di volti e generazioni diverse che ha reso tangibile quanto il Mori Santo Stefano non sia soltanto una società sportiva, ma un pezzo di storia e di identità per l’intera comunità. Molti, tra i presenti, hanno sottolineato come proprio in occasioni come questa emerga la dimensione collettiva dello sport: un filo che lega bambini, ragazzi, famiglie e dirigenti in un progetto comune. Non è mancata la commozione, perché in quella piazza è sembrato evidente a tutti che il Mori Santo Stefano appartenga davvero a tutta Mori.

In questo clima, ha fatto il suo esordio pubblico il nuovo presidente Giuseppe Natoli, visibilmente emozionato: *«Sono felice di essere qui questa sera in mezzo a voi atleti ma anche vicino alla comunità moriana, verso la quale dobbiamo sempre dimostrare grande attenzione. Sono originario della Sicilia ma residente in Trentino dal 1994. Mori è da sempre una seconda casa per me. Il mio legame con il Mori Santo Stefano è iniziato nel 1998, con il gruppo amatori. Nel 2013 sono entrato nel direttivo, su invito di Luigi Bertolini. Sono pronto oggi, con grande entusiasmo, ad affrontare questa nuova sfida. So che non sarà semplice fare meglio di quanto già costruito, ma sono una persona ambiziosa e determinata. Per raggiungere nuovi traguardi serve una squadra coesa, che lavori in sintonia verso un obiettivo comune».

Dopo di lui è stato il momento del saluto di Luigi Bertolini, presidente uscente dopo dodici anni di guida. Un passaggio particolarmente toccante, perché in molti hanno avvertito la chiusura di un capitolo di storia recente che ha visto la società crescere e consolidarsi. L’applauso della piazza è stato lungo e caloroso, quasi a voler racchiudere in un gesto collettivo la gratitudine per il percorso compiuto: «È stata una bellissima avventura – ha dichiarato ai presenti Bertolini –. Con un gruppo di amici abbiamo raccolto la società 12 anni fa, la quale non si trovava in una situazione allegra e facile, ma grazie all’impegno di tutti abbiamo sistemato parecchie cose, superando gli ostacoli e crescendo. Abbiamo ottenuto tante soddisfazioni e raggiunto numerosi obiettivi, soprattutto nel settore giovanile, che è stato rafforzato e ampliato e rappresenta per noi oggi una parte fondamentale della società. Il Mori, come sapete, però, non è soltanto calcio. È anche pallavolo e ginnastica artistica, e a queste splendide realtà va il mio più sentito ringraziamento. Come presidente, da solo, in questi anni avrei potuto fare ben poco se non avessi avuto un grande direttivo e un eccellente gruppo dirigente alle mie spalle. Così sarà anche in futuro». Bertolini resterà comunque al fianco di Natoli insieme a Maurizio Colpo, entrambi nel ruolo di vicepresidenti. La serata, condotta dal responsabile del settore giovanile Luca Bianchi, ha visto salire sul palco allenatori e giocatori, con interviste e racconti di successi e prospettive per la nuova stagione.

A testimoniare la vicinanza delle istituzioni, erano presenti il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, il presidente della Federcalcio trentina Stefano Grassi e il sindaco di Mori Nicola Mazzucchi, che hanno salutato con favore l’avvio del nuovo corso societario e ribadito l’importanza del ruolo educativo e sociale svolto dall’associazione. La serata si è conclusa in un clima di festa, con applausi, sorrisi e tanta partecipazione. Un evento che ha lasciato il segno, confermando il Mori Santo Stefano come autentico punto di riferimento sportivo e comunitario, capace di unire sotto lo stesso nome discipline diverse e generazioni intere.

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