Mori Santo Stefano
Eccellenza

Un bilancio del primo mese con il preparatore Bertolini

Si avvicina il primo impegno ufficiale della stagione 2015/2016. E così dopo un mese esatto di lavoro abbiamo tracciato un primo bilancio con il nostro preparatore atletico Leonardo Bertolini (nella foto di Davide Trevisan), moriano doc che per il quarto anno consecutivo farà parte dello staff tecnico tricolore. Quattro chiacchiere ripercorrendo la prima esperienza del sodalizio di Luigi Bertolini in serie D e dando uno sguardo all'ormai prossimo campionato di Eccellenza.

Leonardo, innanzitutto, come ti sei avvicinato al mondo del Mori Santo Stefano e da quanti anni ne fai parte?
Innanzitutto sono da sempre un tifoso del Mori Santo Stefano, è la mia maglia e il paese dove vivo. Ho giocato fino alla squadra Juniores, ma purtroppo l'ambizione s'è spenta dopo il grave infortunio subito alla caviglia, che tutt'ora mi affligge. Anche per questo motivo, ho proseguito gli studi nel mondo dello sport, in particolare il mondo calcio che è da sempre la mia grande passione. Tutto è cominciato cnque anni fa, quando ho condiviso insieme a mister Fabio Calliari una splendida promozione con la Baone. Grazie a questo, ma soprattutto grazie al mister sono approdato al Mori dove sta per iniziare il mio quarto anno".
Si chiude il primo mese di lavoro, come hai trovato prima squadra e Juniores?
"Devo dire molto bene, tutta la squadra ha subito intrapreso, con voglia e sacrificio, questo percorso di avvicinamento al campionato, mettendosi a disposizione di staff tecnico e società. In particolare ho notato una grandissima serenità, malgrado la retrocessione".
Rispetto alla serie D, appunto, come hai preparato con mister Zoller ed il resto dello staff tecnico la preparazione atletica in vista della nuova stagione?
"Il contenuto è praticamente lo stesso, salvo qualche accorgimento, proprio per mantenere una forma fisica sempre al top delle possibilità; lo staff si confronta sempre, è unito e cerca di trovare la migliore soluzione affinché i ragazzi possano dare sempre il loro meglio. Lavoriamo da tre anni, il gruppo è praticamente quasi lo stesso, e sappiamo dove mirare cercando sempre di migliorare allenamento dopo allenamento".
Tenendo conto della tua esperienza personale, quanto conta il rapporto tra allenatore e preparatore atletico?
"Dal mio punto di vista conta tantissimo, sia sotto l'aspetto prettamente lavorativo ma anche quello personale, e devo dire che dopo tre anni trovo che il rapporto, anche se con naturali alti e bassi, sia più unito che mai. Il preparatore deve lavorare a stretto contatto con il proprio allenatore, in tal modo si sviluppa insieme un modello di lavoro coeso atto a migliorare sempre di più il livello di allenamento. In poche parole deve esserci una forma di rispetto tra le due figure, ma soprattutto un continuo e confronto su entrambi i lavori"
Esperienza in serie D importante e formativa anche per lo staff tecnico, quali gli spunti e le realtà più interessanti che ti hanno permesso di crescere?
"Malgrado la retrocessione e tanta sfortuna, è stato un anno duro ma allo stesso tempo stimolante, a mio avviso un altro mondo. Ci si confronta con altre realtà, società attrezzate, professioniste. In modo particolare ho potuto constatare, osservando ogni volta in ragazzi, un grande sacrificio mentale e fisico. La nostra bravura, di tutto lo staff e in particolare di mister Zoller, è stata quella di mantenere la serenità nel gruppo e di lavorare umili, ma sempre a testa alta. Infine grande rispetto verso la mia società che dopo la promozione ha lavorato strenuamente senza mai farci mancare niente, un enorme grazie!".

Torniamo agli allenamenti, rivelaci i giocatori che vanno maggiormente spronati e quali si mostrano fin da subito i "tosti" del gruppo durante le prime "sudate"?
"Non faccio nomi, anche perché devo dire che tutto il gruppo lavora sempre con grande determinazione e spirito di sacrificio. Chiaro, a volte una "strigliata" ci sta sempre, più che altro di stimolo, soprattutto verso i giovani i quali dovrebbero prendere esempio dai nostri "vecchi", persone con grandi valori e dai quali c'è sempre da imparare sia fuori che dentro il campo. Se devo proprio far un nome, la mia più grande ammirazione va al capitano Morgan Cristelotti, lui si che è "tosto", sia sotto l'aspetto dell'allenamento sia fuori dal rettangolo di gioco: tra di noi c'è sempre un grande confronto e rispetto".
Sempre più la tecnologia aiuta e dà nuovi spunti a tecnici e preparatori, che rapporti hai con questi software?
"Nell'arco della mia carriera ho sempre cercato un continuo aggiornamento, purtroppo a volte veniamo frenati dagli alti costi della tecnologia. Finora utilizzo molto il cardiofrequenzimetro, sia per i test di rito che negli allenamenti. E' chiaro che in un modo o nell'altro cerco sempre, con gli strumenti a disposizione, di trovare il giusto connubio tra lavoro e monitoraggio, per poi insieme al mister cercare una valutazione finale".

IL CURRICULUM DI LEONARDO BERTOLINI

- Laurea in Scienze delle Attività motorie e Sportive – Università di Verona, marzo 2011
- Diploma in “Tecniche del massaggio” (UD), marzo 2012
- Diploma MCB (Massaggiatore Capo Bagnino) (MI), dicembre 2014
- Stagione 2009/10 Preparatore Giovanissimi ed Esordienti con Ares Calcio Verona
- Stagione 2010/11 Preparatore giovanissimi con Trento Calcio
- Stagione 2011/12 Preparatore Prima Categoria con Baone
- Stagione 2012/13 Preparatore Eccellenza e Juniores Elite con Mori Santo Stefano
- Stagione 2013/14 Preparatore Eccellenza e Juniores Elite con Mori Santo Stefano
- Stagione 2014/15 Preparatore Serie D e Juniores Nazionale con Mori Santo Stefano
- Stagione 2015/16 Preparatore Eccellenza e Juniores Elite con Mori Santo Stefano

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